Molti sorrisi mascherano profondi dispiaceri in “To Be of Service”. (essere al servizio) Ma la speranza continua.
Diretto da Josh Aronson (il cui eccezionale documentario del 2000
“Sound and Fury” ricevette la nomination all’Oscar).
Il film esamina i veterani americani delle guerre in Afghanistan, Iraq e Vietnam il cui stress post-traumatico li ha devastati. Uno di loro prende più di 31 pillole al giorno per cercare di controllare la sua malattia, mentre altri si sono dati all’alcool e alle droghe illegali. Tuttavia, alcuni dei trattamenti di maggior successo provengono da programmi che forniscono ai veterani cani guida appositamente addestrati.
Il disturbo post-traumatico da stress è uno dei maggiori problemi che i veterani stanno affrontando oggi negli USA.
“Ho appreso che molti veterani in tutto il paese riferivano che il Governo non stava facendo abbastanza”, ha detto Aronson in un intervista. “Ci sono migliaia di Veterani e molti di loro non sono seguiti al meglio . Abbiamo intervistato oltre 50 persone per il documentario e molti hanno affermato di essere stati curati in modo inadeguato dal VA (Veteran Office)”.
Per alcuni veterani è stata efficace la terapia e l’uso dei farmaci, altri hanno visto la loro vita trasformata dai cani affidatagli dal governo. Il regista newyorkese Josh Aronson ha esplorato il rapporto tra cani guida e veterani nel suo nuovo documentario “To Be Of Service”. Aronson ha fatto il giro del paese per parlare con i veterani come il newyorkese Greg Kolodziejczyk su come fossero le loro vite prima e dopo aver ricevuto un cane di servizio.
Gli animali danno a questi uomini e donne compagnia e senso di intenti, e li guardiamo passare insieme le loro giornate.
Greg , che è tornato dall’Iraq e in seguito ha trascorso 19 giorni in coma dopo un tentativo di suicidio. Viene intervistato prima e dopo aver ricevuto Valor, un golden retriever. Il cambiamento in Greg è evidente e incoraggiante.
il regista Aronson ha messo a loro agio i veterani, aiutandoli a condividere le loro storie difficili. Ma i dettagli essenziali rimangono inesplorati: ci viene detto che uno di questi cani può costare fino a 30.000 dollari, ma non perché siano così costosi. Nel Documentario c’è però, una scarsa discussione sull’addestramento, la cura e altri particolari degli animali. Per un film così incentrato sui cani, a mio avviso questa mancanza di informazioni è significativa.
Sebbene “To Be of Service” ometta alcuni dettagli, il quadro generale è chiaro e il suo punto di forza è che è ben fatto: questi cani stanno salvando la vita a coloro che hanno sacrificato così tanto. Ogni persona e ogni animale presente in questo documentario merita profondo rispetto.
fonte New york Tymes